Giorni brevi ancora... 40x50 - olio magro su tela, 2008
Una logica di stratificazione interviene in questa opera. In un moto ascendente, dall’angolo sinistro in basso all’angolo destro superiore, numerosi corpi figurali verticali si succedono uno all’altro, scandendo una certa ritmicità. Due interventi in rosso aprono e chiudono tale intervallo e alzano l’intensità cromatica complessiva dominata dal gessoso nitore del bianco che, a destra in basso, avanza in primo piano ed invece, a sinistra in alto, retrocede al fondo delicatamente sommosso da ombre grigie. L’insieme cromatico, pertanto, svolge un’azione strutturale e razionale sulla quale è impostato un testo pittorico pervaso di incastri, scivolamenti, accostamenti, fusioni, emersioni e sprofondamenti. Ma, accanto, lo stesso insieme, che pare rileggere le “turbolenze luminose” di Tintoretto e latamente il “continuum” giorgionesco, dischiude alla sollecitazione dei sensi, ai quali viene richiesto attraverso la vista di esperire valori sinestetici come, per esempio, lo squillante rosso ed il tattile sfumato grigio. Si tratta, insomma, di comprendere il passare del tempo non solo per via numerica ma anche sensoriale; e non solo per gli accadimenti superficiali ma anche nella profondità spirituale di un io che, volente o nolente, dovrà ascendere ad un altro tempo infinito.
Mauro Fantinato