Studio 70x50 - matita grassa, 1975
Questi due studi, ascritti al 1975, dimostrano i primi tentativi operati dal pittore di scomporre la forma a partire da un riferimento al reale e, nel contempo, prefigurano l’accoglimento dell’indirizzo astratto/informale degli anni ‘80. Nati dall’osservazione di alcune vetrate e realizzati in matita grassa, i disegni accolgono nere e profonde ombre che catalizzano e orientano tutto il restante comparto segnico di linee spezzate, di curve e rette, di piccoli cerchi su sfondo bianco a suggerire la struttura del vetro. Ne sortisce un prorompente dinamismo luministico che, attivato da innumerevoli riverberi, imbriglia la luce ed i suoi giochi sul vetro, sostenuti da una sorta di urgenza espressiva dell’autore. Già a questi anni dunque, Morago, non interiormente appagato da un’arte mimetica del naturale, intraprende sperimentazioni grafiche verso altri orizzonti tematici, apparentabili allo spirito spazialista -seppur senza una comprovata filiazione oggettiva- e, più in generale, aderenti al mondo dell’astratto. Qui la luce, il segno, il loro rapporto tecnico e la loro contiguità con masse informi si avviano a prendere possesso del supporto cartaceo, dal quale però non viene (e non verrà mai) espunto il fondamento esistenziale ed esclusivo dell’artista che, inquieto, è perennemente immerso nella ricerca.
Mauro Fantinato